Schiaparelli iniziò ad osservare Marte per caso, nella notte del 23 agosto 1877, per verificare se il telescopio rifrattore Merz da 218 mm di diametro, con cui stava osservando le stelle doppie, poteva essere idoneo anche all’osservazione dei pianeti.
Ecco le primissime lapidarie osservazioni e i disegni sul suo diario: in questo caso un occhio è al telescopio, l’altro al quaderno:
Fig. 1: Prime osservazioni di Marte
“Giovedì 23 agosto 1877
21 h 43 m: Marte giallo si vede bene calotta australe”
Ed ecco le osservazioni e i disegni sul diario “di bella”:
“Un orrendo temporale impedì di attendere alle stelle doppie, e anche dopo cessato, l’aria fredda, il vento, e le pessime immagini impedirono di lavorare. Attesi all’eclisse lunare.
Marte. Intorno a 21 h 50 m tempo siderale =11 h 45m tempo medio ho tentato di far un disegno di Marte, ma vidi esser cosa difficile e d’altri omeri soma che dei miei. La macchia polare di sopra pareva un’ellisse completa; la parte inferiore del disco era rosea ed uguale; nella parte più alta vi era la figura qui disegnata, che non sarei capace d’identificare sulla carta di Proctor. L’aria non era buona. Amplificazione IV”.
Fig. 2: Osservazioni e disegni sul diario di "bella"
E questa è la mappa di Proctor, che era ritenuta allora la più precisa, ma nella quale Schiaparelli non riesce a trovare la struttura da lui individuata sul pianeta.
Fig. 3: Mappa di Proctor
Nonostante pensasse che trattare con Marte fosse “cosa difficile e d’altri omeri soma che dei miei” Schiaparelli continuò ad osservare il pianeta fino al 1899.
Crediti delle immagini:
Archivio storico dell’Osservatorio di Brera, Fondo G. V. Schiaparelli, cart. 407 fasc.1
Archivio storico dell’Osservatorio di Brera, Fondo G. V. Schiaparelli, cart. 403 fasc.1
Biblioteca dell’Osservatorio Astronomico di Brera, Camille Flammarion, La planète Mars et ses conditions d’habitabilité, Paris, 1892
lunedì 5 aprile 2010
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