29 dicembre 1855, Torino
“Il freddo e la vita stentata che mi tocca condurre onde evitare le troppe spese pei miei parenti mi tolgono l’attività necessaria per attendere indefessamente allo studio. Ora è il freddo, ora una fame non del tutto saziata, ora il bisogno di divagare la mente con qualche sollazzo, che non posso procurarmi siccome troppo costoso. Non vi è più che una speranza, una sola, che mi tenga in piedi: quella di andare all’Osservatorio di Parigi. Se questa verrà delusa io sarò l’uomo più infelice del mondo. Avrò lavorato sei anni continui, mi sarò distinto nelle scuole per ottener…nulla! I miei parenti potranno allora lagnarsi e con ragione di aver speso invano parte non dispregevole di lor fortuna senza che ne li possa contraccambiare, essendo infelice e senza aiuti io stesso. Oh giorni in cui studiava senza crucciarmi del futuro dove siete iti! L’unico mio sollievo in questi questi duri pensieri non dovrebbe e non potrebbe essere che lo studio: ma quando si conduce una vita disagiata questo studio diventa per me impossibile. Nei due mesi trascorsi ho lavorato assai poco, e quel ch’è peggio in cose che non so quanto mi saranno utili: intanto il tempo passa e che tempo dispendioso! Ogni giorno importa una spesa non piccola, e quanto lavoro io in ciascun giorno per compensare la iattura?”
Nel febbraio 1857 Schiaparelli fece un viaggio a Parigi e a Bruxelles;
nel marzo dello stesso anno partì per studiare a Berlino.
Crediti: Archivio storico dell’Osservatorio Astronomico di Brera, Fondo G. V. Schiaparelli, cart. 370 provv.
Immagine: Palazzo Madama - Torino. L’imponente scalinata progettata da Filippo Juvarra. Crediti Wikipedia.
lunedì 26 aprile 2010
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