Ecco cosa scriveva Schiaparelli a proposito della scuola:
“In quel tempo non v’era altra via per le Matematiche, nell’Università di Torino, che la carriera dell’Ingegnere; ebbene, per poter proseguire la linea di studi che più mi si confaceva, mi rassegnai a diventare ingegnere; e, nel novembre del 1850, fui iscritto a quel corso. Vi prevaleva il sistema di insegnare poco e bene. Una severità draconiana negli esami allontanava presto i pigri, i deboli e gli inetti. Di 55 che entrammo nel primo anno, uscimmo 15 dal quarto, laureati: è vero che di questi 15, tre diventarono più tardi senatori del regno, due arrivarono nell’esercito al grado di tenente generale, ed uno alla dignità di ministro del Re d’Italia. Tutti, professori e scolari, facevano il loro dovere; e non si perdonava ad alcuno.”
G.V. Schiaparelli, Lettera a Onorato Roux, 29 aprile 1907
Immagine: Disegno a matita di comete fatto da G. V. Schiaparelli durante gli anni universitari
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