Siamo a Roma, Camera dei Deputati, 10 giugno 1878. L’assemblea è impegnata nella “discussione dello schema di legge per l’acquisto di un refrattore equatoriale da collocarsi nell’Osservatorio di Brera”. Si tratta del telescopio Merz da 49 cm di diametro. Costo: 250.000 euro.
Discussione caldissima; il deputato Majocchi, prima di votare contro la proposta chiede, con grande ironia, il “decentramento tributario” per la provincia di Milano, in modo che essa “dopo che avrà liberato dalla tassa sul macinato due terzi della sua popolazione agricola, povera, che si nutre solo di granoturco, provvederà da sé stessa all’acquisto di un refrattore anche di 50 centimetri, non di soli 49.”
Alla fine l’acquisto viene approvato e, il giorno dopo, Quintino Sella così scrive al suo amico Schiaparelli:
Martedi 11 giugno 1878
Caro Amico,
eccoti il risultato della votazione a scrutinio segreto:
Favorevoli: 192
Contrari: 37
Votanti: 229
La votazione è veramente splendida. E negli uffici e nella Camera si disse esplicitamente che si dava il canocchiale perché vi era un astronomo che lo valeva.
La stima che si ha di te ci entrò per moltissimo nel voto.
Puoi quindi essere lieto e fiero della dimostrazione solenne tanto, che non ne ricordo l’eguale, che ti diede la tua patria.
I 37 voti contrari non eccedono che di una quindicina i soliti voti contrari a qualsiasi legge. Sono quindici determinati a votare contro qualunque spesa ed anche questo sentimento si capisce e va rispettato.
L’ultima sera mi parlasti di libri che trattano di antiche misure. Mandami l’indicazione dei libri od i libri stessi se sono a tua disposizione. Non li terrei gran tempo, ed ho la virtù rarissima di restituire i libri, perché mi spiace molto quando non mi sono restituiti.
Addio.
Tuo affezionatissimo
Quintino Sella
Crediti: Archivio storico dell’Osservatorio astronomico di Brera, Fondo G. V. Schiaparelli.
martedì 9 novembre 2010
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