“Il pianeta Marte e i moderni telescopi” apparve nel 1878 sulla rivista Nuova Antologia. Schiaparelli conclude così:
“Come si vede non manca all’astronomia la materia di nuove scoperte e di nuovi trionfi. Manca piuttosto ad essa un sufficiente numero di cultori armati con istrumenti atti alla risoluzione dei più ardi problemi.
I grandio telescopi di cui sopra si è parlato, sono, e per qualche tempo saranno ancora, molto rari a cagione del loro costo, che si novera per centinaia di mila lire.
La moltiplicazione di questi e di altri simili dispendiosi apparati scientifici avverrà soltanto quando le nazioni, cessando dallo sprecare il meglio delle loro forze nel nuocersi reciprocamente, potranno occuparsi alquanto della loro felicità e del loro perfezionamento. Allora forse sentiremo parlare un po’ meno di Amstrong e Krupp, e un poco più di Merz, di Cooke e di Alvan Clark.”
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