lunedì 26 luglio 2010

PROBLEMI DI IERI, PROBLEMI DI OGGI...



“In tal modo io spiegavo le ali a volo sempre più ardito e più franco verso la desiderata meta; ma ben presto venne la dura realtà a tirarmi giù verso la terra. Per darmi agio a studiare, mio Padre aveva esaurito tutti i suoi piccoli mezzi: era giusto che io cominciassi a pensare a me medesimo. Non dirò delle angoscie morali da me subite in quel tempo. Un tentativo di diventar assistente all'Osservatorio di Torino (allora occupato dal solo plana, vecchiocadente) fu subito respinto. E lo stesso avvenne di altri tentativi analoghi per entrare, in qualche modo, nell'Università; i posti eran tutti occupati. Io sentiva in me che non avrei potuto riuscire né come ingegnere pratico né come architetto, né come uomo d'affari: caddi in una nera malinconia e cominciai a dubitare di me medesimo.“

da: G.V. Schiaparelli Lettera autobiografica a Onorato Roux, 1910

Crediti: Biblioteca dell'Osservatorio Astronomico di Brera.
Crediti immagine: Hubble Heritage Team (STScI / AURA), Y. Chu (UIUC) et al., NASA - da APOD del 4 luglio 2003.

domenica 18 luglio 2010

TRA ALIENI E ARIANI…



“Molti negano addirittura la possibilità che esistano nell’Universo esseri intelligenti, o anche solo animati, altrove che sulla Terra.
Il celebre geografo Carlo Ritter soleva cominciare il suo corso di Geografia all’università di Berlino, col dimostrare, che fra tutti i pianeti la Terra soltanto ha le condizioni necessarie per lo sviluppo della vita organica. È vero tuttavia che, poco dopo ei passava a dimostrare che di tutte le regioni del globo, la Germania settentrionale è la più propria allo sviluppo di nobili e perfette qualità nella razza umana.
Nell’un caso e nell’altro i suoi argomenti avevano press’a poco lo stesso peso.”

da: G. V. Schiaparelli, Gli abitanti di altri mondi. Strenna popolare per l’anno 1889 a beneficio dei vecchi tipografi milanesi.
Biblioteca dell’Osservatorio astronomico di Brera

Crediti immagine: "Orbiting Astronaut Reflects Earth" by Clayton C. Anderson, Expedition 15 Crew, NASA - APOD del 23 gennaio 2008

lunedì 12 luglio 2010

Perche` le mappe di Marte di Schiaparelli erano cosi` diverse da quelle di altri astronomi?

La ragione sta tutta nel metodo.
Gli astronomi precedenti (Beer e Maedler, Kaiser, Lockyer, Proctor tanto per ricordarne qualcuno) avevano fondato la loro cartografia “quasi eclusivamente sopra disegni fatti a vista d’occhio”.
Schiaparelli, invece, applica allo studio e alla mappatura di Marte i metodi cartografici appresi negli studi da ingegnere. E infatti così scrive: “Volendo fondare la topografia di Marte su basi esatte, conviene seguire lo stesso principio, che si usa per la topografia terrestre. Un certo numero di punti distinti e facili a riconoscere, distribuiti con la maggior possibile uniformità su tutta la superficie del pianeta, si prende come rete fondamentale e si cerca di ottenerne la posizione con la massima esattezza. Tra questi poi s’interpolano le linee del tracciamento ed i minuti particolari a semplice estimazione d’occhio”.
Le sue mappe, quindi, sono molto più precise, nitide e ricche di particolari.

Ecco la mappa di Maedler e Beer (1841):



Ecco la mappa di Schiaparelli del 1878:



Qui uno dei tanti planisferi di Marte conservati in archivio:


Crediti: Archivio Biblioteca Osservatorio Astronomico di Brera

domenica 4 luglio 2010

4 LUGLIO 1910 - 4 LUGLIO 2010

Schiaparelli 100 anni dopo - Un video dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) all’Osservatorio Astronomico di Brera (su Astrochannel – La TV INAF aggiornata 24 ore su 24)

























Crediti
: Archivio Storico dell’Osservatorio di Brera, Corrispondenza Scientifica, cart. 187.
Immagine a maggiore risoluzione (10 Mb) al link
4 luglio 2010 - annuncio della morte di G.V. Schiaparelli.