martedì 14 dicembre 2010

Problemi di incontinenza visti dall'astronomo


Ecco come Giovanni Celoria commentò il sonetto che proponiamo oggi, composto da Schiaparelli nell’aprile 1875:
Più si studia lo Schiaparelli e più si scoprono in lui inaspettate straordinarie attitudini della mente. Egli ed Eugenio Beltrami, due uomini di genialità tutta italiana, si proposero un giorno, con idea bizzarra, di scrivere ciascuno un sonetto a rime obbligate sul metodo dei minimi quadrati. Dalla penna dello Schiaparelli escì il più pazzesco componimento che immaginar si possa:
Quando trovar ti piaccia il baricentro
d’un orinale, oppur d’una padella,
ai minimi quadrati monta in sella,
e riuscirai perdio, o ch’i’ mi sventro.

Io che a Bessel ed a Gauss sottentro
il corso a calcolar d’ignota stella
ho la funzion phiDelta per ancella,
con la qual negli error penetro addentro.

Di calcoli non faccio parsimonia,
sebben ciò desti alcuna volta il riso
sul labbro a qualche astronomo d’Ausonia;

Che azzimato va intorno qual Narciso
rubin portando in dito o calcedonia,
preda futura a qualche circonciso.
Crediti: archivio storico dell’Osservatorio astronomico di Brera, Corrispondenza Scientifica

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