lunedì 21 giugno 2010

CIMELI BIBLIOGRAFICI TRA GALILEO E SCHIAPARELLI

La settimana scorsa il blog ha taciuto, causa preparazione dell’esposizione del Sidereus Nuncius di Galileo Galilei (quest’anno ricorrono i quattrocento anni della sua pubblicazione) al Palazzo Reale di Milano, dove il libro resterà visibile fino al 27 giugno.

Qui qualche immagine dell’avvenimento:
http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/06/15/foto/galileo_i_400_anni_del_sidereus_nuncius-4860918/1/

Quale migliore occasione, quindi, per parlare di Schiaparelli bibliografo?

L’amore per i libri accompagnò il nostro per tutta la sua vita. Nella “Lettera biografica ad Onorato Roux” Schiaparelli ricorda addirittura i libri di lettura delle scuole elementari, “un vecchio libro trovato in casa” intitolato La geografia ad uso dei Principi e un altro libro di geografia, anonimo, dove “nella descrizione di Milano vidi, per la prima volta, nominato l’Osservatorio astronomico di Brera, col quale io doveva, più tardi, fare più ampia conoscenza”.
Un operaio della fornace del padre, che si chiamava Miglietti, prestò poi al piccolo Giovanni le Notizie astronomiche adattate all’uso comune scritte dal veronese Antonio Cagnoli. Questo libro diede al futuro astronomo “la prima idea completa e sistematica dell’Astronomia.



Schiaparelli era molto attaccato ai suoi libri: tiene nota di quelli che compera, spesso ne annota anche il prezzo e, prima di partire per il soggiorno a Berlino, si cura di richiedere indietro tutti quelli che aveva dato in prestito ai suoi amici.
E, quando diventa direttore a Brera, compera per la Biblioteca dell’Osservatorio un preziosissimo incunabolo; di questo parleremo ancora.

Crediti: La Repubblica online; Biblioteca dell’Osservatorio astronomico di Brera

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